La cartolina è diventata viva

Una riflessione su analogie e differenze tra il lavoro di Tacita Dean e le «overpainted photographs» di Gerard Richter

Tacita Dean, «Found Postcard Monoprint (Center Of Rainbow Bridge)», 2018 © l’artista e Frith Street Gallery
Giorgio Guglielmino |

Tacita Dean (Canterbury, 1965) ha una passione per le vecchie cartoline. Le colleziona con cura e poi ogni tanto ne sceglie una e inserisce sulla superficie qualche tocco di inchiostro. Lo fa ponendo il colore su una lastra che poi pressa sulla cartolina utilizzando quindi la tecnica denominata monoprint.

A prima vista potrebbe apparire un’operazione simile a quella che Gerhard Richter fa con le sue «overpainted photographs», dove macchie di colore a olio ricoprono parti di banali immagini fotografiche. Ma l’operazione di Tacita Dean ha invece un risultato diametralmente opposto.

Mentre Richter tende con la pittura a cancellare l’immagine sottostante, quasi a indicare la prevalenza del colore (e quindi dell’arte) sulla realtà, la Dean con i suoi interventi pittorici meno invadenti rispetto a quelli di Richter esalta la realtà dell’immagine originaria. L’artista riesce a dare nuova linfa all’illustrazione, la restituisce alla realtà e alla vita.

Richter usa l’immagine per mettere in risalto il colore, Tacita Dean utilizza il colore per mettere in risalto l’immagine. In questo lavoro mediante il colore le cascate del Niagara viste dal Rainbow bridge vengono esaltate e l’osservatore stesso è trasfigurato in un arcobaleno vivente. Immagine e osservatore diventano un tutt’uno. La cartolina è diventata viva.

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