La console del maragià

I risultati di maggio delle aste di design in Italia e in Europa

«Senza titolo» di Fausto Melotti. © Capitolium Art
Carla Cerutti |

Continua in salita la stagione internazionale del Design, con risultati che confermano l’interesse di mercanti e collezionisti per questo settore. A Parigi, da Christie’s, nell’ambito della dispersione della collezione della baronessa Marion Lambert, che il 25 e il 26 maggio ha totalizzato 8.315.000 euro tra oggetti di design, opere d’arte contemporanea, fotografie e gioielli, il bureau Présidence N. 201 di Jean Prouvé ha realizzato 300mila euro confermando la stima massima.

Il giorno successivo Sotheby’s totalizzava ben 14.584.166 euro con una mega asta di Design che ha visto primeggiare i fratelli Giacometti e i coniugi Lalanne, come da copione. Il top lot assoluto, infatti, è stato appannaggio di uno dei noti animali di François-Xavier Lalanne, «Singe II» del 1999 in bronzo patinato, aggiudicato per 1.525.000 euro triplicando la stima massima, seguito a stretto giro da un’altra creatura del Lalanne, una «Grande carpe» in bronzo del 1997 proveniente da un collezionista europeo, battuta per 1.222.500 euro raddoppiando la stima minima.

Il terzo top lot è stato conquistato da Claude Lalanne e da una sua «Lanterne aux feuilles et papillons», pezzo unico del 2012 in bronzo patinato e dorato, venduta per 738.500 euro contro una stima di 240-300mila euro. In quarta posizione Diego Giacometti con il tavolo «Aux cariatides et atlantes» del 1976 in bronzo patinato e vetro esitato per 678mila euro (stima 300-400mila), seguito da un altro tavolo basso, sempre di Giacometti, «Berceau», seconda versione del 1963 ca, stimato 80-120mila euro e conteso fino alla ragguardevole cifra di 557mila.

Altri risultati di rilievo sono stati raggiunti dalle lampade «Tête de femme», sia da terra sia da tavolo, di Alberto Giacometti (tra i 200mila e i 320mila euro) e dagli arredi di Charlotte Perriand e di Jean Royère. Nell’ambito della stessa tornata erano offerte due delle quattro panche da parete in noce e ottone, disegnate nel 1930 da Gio Ponti per la quadreria di Palazzo Contini Bonacossi a Firenze e stimate 80-120mila euro ciascuna: una è rimasta invenduta, l’altra è stata acquistata per 100.800 euro, confermando il prezzo battuto da Cambi a Milano nel maggio del 2017 per un esemplare analogo.

Sempre nella capitale francese, Artcurial ha organizzato il 31 maggio una vendita che ha totalizzato 2.523.560, il cui top lot è spettato a una console con étagère pensile di Eckart Muthesius, disegnata nel 1930 ca per il Maharajah d’Indore, esitata per 312mila euro (250-350mila). Ottimi risultati anche per Pierre Chareau, Jean Dunand e Ron Arad, la cui poltrona «Rolling Volume» del 1989 è stata battuta per 93.600 euro.

Il primo giugno ecco nuovamente Christie’s battere con successo due tornate dedicate, una, ai grandi maestri del design (totale 7.712.375 euro), l’altra, alla collezione di Stéphane Danant, concentrata sul design francese degli anni 1955-75 (totale 1.672.500 euro). Tra i top lot non potevano mancare un «Mouton de Laine» di François-Xavier Lalanne, che ha raggiunto la cifra di 860mila euro (350-450mila), e un tavolo «Carcasse» di Diego Giacometti venduto per 524mila euro (200-300mila). Tra i designer francesi emerge anche César con un pezzo unico del 1977, il tavolo «Expansion» in bronzo patinato e vetro, aggiudicato per 312.500 euro contro una stima di 150-200mila.

A New York, tra il 26 e 27 maggio Christie’s ha organizzato tre tornate, «Paris in New York: A Private Collection of Royère, Vautrin, Jouve», «Tiffany» e Design, che hanno totalizzato 17.436.000 dollari sancendo il successo di Jean Royère che con un suo divano della serie «Ours Polaire» del 1950 ca ha stabilito il record mondiale per il modello con 1.230.000 dollari di aggiudicazione (400-600mila). Del medesimo designer francese, una coppia di poltrone «Sculpture» del 1955 ca sono state esitate per 882mila dollari contro una stima di 200-300mila. Nella tornata dedicata a Tiffany, l’eccezionale vetrata «Landscape with Magnolias, Hydrangeas and Azaleas», del 1915 ca, è stata venduta per 1.470.000 dollari (600-800mila) e, dulcis in fundo, il top lot della tornata del Design è nuovamente spettato a François-Xavier Lalanne e al suo curioso luccio, «Brochet», a cassetti del 1973 battuto a 425mila dollari (120-150mila).

Per quanto riguarda le aste italiane, si registra uguale fermento sebbene con risultati decisamente più moderati. A Brescia, da Capitolium Art, il 25 maggio è stata battuta un’asta piuttosto nutrita che ha visto un tavolino da salotto di Osvaldo Borsani e Lucio Fontana degli anni Cinquanta, in legno di noce e vetro retro dipinto, venduto per 52.920 euro (40-60mila) e un curioso appendiabiti di Pierluigi Giordani, pezzo unico in legno di noce massello ebanizzato e al naturale realizzato tra i 1953 e il 1956 per la casa di un funzionario a Bologna, aggiudicato per 40.320 euro (35-45mila).

Il giorno successivo, sempre da Capitolium, è stata esitata una ricca asta dedicata alla ceramica d’arte, nel cui ambito una bella terracotta di Fausto Melotti, «Senza titolo» del 1953, ha totalizzato più di 8mila euro rispettando la stima di 7-10mila e un grande vaso policromo di Salvatore Meli del 1955 ne ha ottenuto 9.576 contro una stima di 7-10mila.

Da Cambi a Genova la vendita del 27 maggio dedicata al Design si è conclusa con una percentuale di venduto per valore del 200% e con l’aggiudicazione dell’85% dei lotti, per un totale di un milione di euro. Tra i prezzi migliori da segnalare le otto sedie modello «Africa» della serie «Artona» disegnate nel 1970 ca da Afra e Tobia Scarpa, vendute per 34mila euro contro una stima di 6-8mila, e due lampade da terra modello «Oracolo» di Gae Aulenti per Artemide, del 1969, esitate per 15.500 euro contro una stima di 1.500-2mila.

© Riproduzione riservata «Console con étagère pensile» (1930 ca) di Eckart Muthesius. © Artcurial Otto sedie modello «Africa» della serie «Artona» (1970 ca) di Afra e Tobia Scarpa. 
© Cambi Poltrona «Rolling Volume» (1989) di Ron Arad. © Artcurial Tavolino da salotto di Osvaldo Borsani e Lucio Fontana. © Capitolium Art
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