I sacerdoti di Bab el-Gasus

Nuove prospettive sulla conoscenza del I millennio a.C., periodo oscuro della storia dell’antico Egitto

Lo scavo di Bab el-Gasus in un'immagine di fine '800
Francesco Tiradritti |

Alla fine del XIX secolo, quando la gestione del patrimonio archeologico egiziano soffriva dell’ingerenza di Francia e Inghilterra, ebbe luogo uno dei più straordinari ritrovamenti di tutta la storia dell’archeologia. Grazie alle indicazioni di Mohammed Abdel Rasul, membro della più famosa famiglia di tombaroli della riva ovest di Luxor, il 4 febbraio 1891 i funzionari del Servizio delle Antichità penetrarono in un pozzo funerario nella località di Bab el-Gasus (Deir el-Bahri) che si rivelò essere la sepoltura di intere generazioni di sacerdoti tebani vissuti all’inizio del I millennio a.C.

All’interno di due lunghe gallerie si trovavano 153 gruppi di sarcofagi e una straordinaria messe di oggetti funerari, tra i quali decine di papiri funerari. Caricati su un battello a vapore, gli straordinari reperti furono trasportati al Cairo dove la mancanza di spazi per l’esposizione condusse alla decisione di distribuire una parte dello straordinario ritrovamento tra le Nazioni con cui l’Egitto intratteneva rapporti diplomatici privilegiati. I reperti destinati all’Italia giunsero al Museo di Firenze dove si trovano tuttora. La dispersione di questo patrimonio ha condotto alla perdita di un elevato numero di informazioni al recupero delle quali si sta adoperando da qualche anno un nutrito gruppo di studiosi di varie nazionalità.

Il libro curato da Alessia Amenta, Rogério Sousa e Kathlyn M. Cooney raccoglie gli atti di un colloquio svoltosi a Lisbona nel 2016 e altri studi che documentano i progressi compiuti nell’ambito di questa ricerca che, per il momento, prevede soprattutto la ricomposizione dell’insieme originario. Si tratta di un volume di caratura formidabile soprattutto dal punto di vista scientifico, ricco di novità e di interessanti spunti metodologici. L’opera ha tantissimi meriti. Il maggiore è però quello di rappresentare di per se stesso una vera e propria scoperta che, a centotrent’anni esatti da quella sul campo, apre nuove prospettive sulla conoscenza del I millennio a.C., uno dei periodi più oscuri di tutta la storia dell’antico Egitto.

Bab el-Gasus in Context. Rediscovering the Tomb of the priests of Amun
a cura di Alessia Amenta, Rogério Sousa e Kathlyn M. Cooney, 576 pp., ill. col. e b/n, L’Erma di Bretschneider, Roma 2020, € 140

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