Cinquemila anni in Iran

Una delle grandi civiltà storiche del mondo al Victoria and Albert Museum

L’Oroscopo del Sultano Iskandar. © Cortesia di Wellcome Collection
Elena Franzoia |  | Londra

«A novant’anni dall’ultima grande mostra nel Regno Unito, l’Iran ha subito una radicale trasformazione. Evento epocale, “Epic Iran” è fondamentale per consentire al pubblico di scoprire una delle grandi civiltà storiche del mondo e la sua incredibile produzione artistica»: così Tristram Hunt, il direttore del Victoria and Albert Museum, introduce la mostra «Epic Iran» (aperta fino al 12 settembre), cocurata da un team diretto da Tim Stanley e John Curtis e allestita da Gort Scott Architects, che l’hanno immaginata come una piccola città.

Il lungo viaggio nei cinquemila anni di storia iraniana, dal 3000 a.C. a oggi, si dispiega attraverso 300 opere, in cui importanti prestiti internazionali integrano le celebri collezioni del museo londinese. Organizzata insieme a Iran Heritage Foundation e The Sarikhani Collection, la mostra offre una panoramica quanto mai esaustiva, in cui a eccellenze architettoniche e letterarie si affiancano capolavori di scultura, ceramica, arte tessile, fino al cinema e alla fotografia.

Tra gli highlight il Cilindro di Ciro (VI secolo a.C.), l’Oroscopo del Sultano Iskandar (1411), gli ottocenteschi disegni delle piastrelle della moschea di Isfahan, fino alle opere di artiste contemporanee come Shirin Neshat e Shirin Aliabadi. Dieci le sezioni espositive.

Le prime quattro («Terra d’Iran», «L’emergere dell’Iran», «L’Impero persiano» e «L’ultimo dei grandi imperi») indagano nascita e precursori della potenza imperiale persiana. Le restanti sei («Il Libro dei Re», «Cambio di Fede», «Eccellenza letteraria», «Mecenatismo reale», «Il vecchio e il nuovo», «L’Iran moderno e contemporaneo») conducono il visitatore dalla conquista musulmana al mondo di oggi, passando attraverso le grandi rivoluzioni degli anni Settanta.

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