Alla Gam il contemporaneo torna in nome della natura

Una sezione con opere da Fabrizio Plessi al premio di ArtVerona

«Dai su fammi un sorriso» di Vittorio Corsini
Camilla Bertoni |  | Verona

Nel decennale della vendita di Palazzo Forti, originaria sede della Galleria d’Arte Moderna per volontà testamentaria del suo donatore Achille Forti (morto nel 1937), torna finalmente l’arte contemporanea nella nuova (e fortemente ridimensionata) Gam trasferita dal 2012 a Palazzo della Ragione. Di Forti la Galleria ha mantenuto il nome, mentre è chiuso da tre anni il palazzo che lo scienziato ebreo aveva donato alla città: diretto dal 1982 al 2008 da Giorgio Cortenova, con la sua stratificazione storica che va dai Romani a Napoleone, ne era stato completato il restauro nel 2001 con fondi del Comune.

A un piano di vendite di patrimonio portato avanti con il machete dalle amministrazioni degli anni Duemila, non hanno finora fatto riscontro le parallele garanzie di valorizzazione. Ora si attende di sapere se la promessa fatta dieci anni fa di un polo del contemporaneo tra Palazzo della Ragione e Palazzo del Capitanio (di proprietà di Fondazione Cariverona) avrà un seguito, mentre nessuno parla più del destino di Palazzo Forti, anch’esso di Cariverona, ma ancora in uso al Comune.

L’inaugurazione alla Gam di una piccola sezione dedicata al contemporaneo, avvenuta a museo chiuso, è stata voluta dall’assessore Francesca Briani e dalla direttrice dei Musei Civici Francesca Rossi in occasione dell’edizione digitale di ArtVerona, segno di una continuità con un passato molto più vivace sul fronte dell’arte di oggi. Questo primo allestimento, intitolato «Il respiro della natura» e curato dalla conservatrice Patrizia Nuzzo, raccoglie fino al 30 settembre opere della collezione civica, ma in futuro attingerà anche agli artisti delle gallerie cittadine.

Il riferimento alla natura parte dal centro, dove domina la grande installazione di Fabrizio Plessi «Foresta di fuoco», e si rinnova con le «Arborescenze» di Davide Coltro, il «Canneto» di Pino Castagna, il «Monumento» di Alik Cavaliere, ma anche con le radici che utilizza Enzo Fiore e il «Paesaggio» di Patrizia Guerresi Maimouna. Altre opere sono di Vittorio Corsini, Eugenio Degani, Gohar Dashti e Sara Rossi. All’ingresso della Gam la videopittura «Escodentro» di Andrea Facco accoglie i visitatori mentre nella Cappella dei Notai l’installazione «Animo convulso» di Matilde Sambo, vincitrice del premio Level 0 ad ArtVerona 2019, accoglie tra gli affreschi di Louis Dorigny i futuri sposi.

© Riproduzione riservata Vista dell’allestimento della Gam, con l’opera «Foresta di fuoco» di Fabrizio Plessi
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