Opera preparatoria per l'affresco del Pordenone?

Un dipinto in mani private restaurato svela particolari inediti di un ciclo a Vittorio Veneto

«Il giudizio di Traiano», il dipinto recentemente restaurato
Melania Lunazzi |  | PORDENONE

Il restauro di un dipinto cinquecentesco di collezione privata raffigurante «Il giudizio di Traiano» ha portato a ipotizzare si tratti dell’opera preparatoria di uno dei tre affreschi realizzati su progetto di Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone da suo cognato Pomponio Amalteo nella loggia di fronte alla Cattedrale di Ceneda di Vittorio Veneto (Tv).

Gli affreschi, commissionati al Pordenone nel 1534-35 dal patriarca di Aquileia Marino Grimani, raffigurano le virtù civiche attraverso tre scene molto deteriorate: il giudizio di Traiano (la Giustizia), il giudizio di Daniele (la Temperanza) e il giudizio di Salomone (la Saggezza). Il dipinto restaurato da Giancarlo Magri presenta alcune varianti rispetto all’affresco nelle movenze dei personaggi, nel paesaggio, nei motivi architettonici e nell’orientamento del volto di Traiano stesso.

Il fatto che esista una copia fedele dell’affresco dell’Amalteo nell’incisione realizzata nel Settecento da Andrea Zucchi fa propendere per un dipinto preparatorio e quindi coevo o precedente rispetto all’affresco. Di Pordenone esistono due studi preparatori (all’Ambrosiana e al Louvre) ricondotti da Charles Cohen agli affreschi di Ceneda ma, poiché Pordenone affidò l’esecuzione degli stessi ad Amalteo, sulla paternità del dipinto bisognerà attendere ulteriori valutazioni stilistiche. La sua provenienza stabilisce comunque una linea di continuità dell’antica famiglia proprietaria con l’area in cui sono stati realizzati gli affreschi finali.

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