Paesaggi ottocenteschi e un metro cubo d'infinito a Recanati

A Villa Colloredo Mels per i 200 anni della celebre lirica di Giacomo Leopardi

Damaso Bianchi «Paesaggio con muri bianchi» 1920-1930 circa (particolare). Bari, Pinacoteca Metropolitana «Corrado Giaquinto»
Monica Trigona |  | Recanati (Mc)

Nella Villa Colloredo Mels, nobile dimora medievale di Recanati convertita a museo, sono aperte due mostre: «La fuggevole bellezza. Da Giuseppe De Nittis a Pellizza da Volpedo», a cura di Emanuela Angiuli, e «Interminati spazi e sovrumani silenzi. Giovanni Anselmo e Michelangelo Pistoletto», curata da Marcello Smarrelli. Entrambe le esposizioni, visitabili fino al 3 novembre, sono legate alla ricorrenza del bicentenario dalla stesura di una delle liriche più note di Giacomo Leopardi, L’infinito.

Prendendo spunto dai celebri versi, ove la rappresentazione della natura assume una funzione soggettiva, più che descrittiva, il primo percorso espositivo affronta il tema del paesaggio ottocentesco in pittura. Esso comprende opere di artisti vissuti nella seconda metà del XIX secolo come Giuseppe De Nittis, Emile-René Ménard, Plinio Nomellini, Gaetano Previati, Amedeo Bocchi, Baldassarre Longoni, Ettore
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Monica Trigona