Caravaggio & Friends a Palazzo della Meridiana

In mostra 30 dipinti, tra cui numerosi inediti, provenienti da collezioni pubbliche e private

«Sant'Orsola», di Bernardo Strozzi
Matteo Fochessati |  | Genova

Nel cosiddetto Secolo dei Genovesi, epoca di massimo splendore economico e finanziario per la repubblica marinara, la cultura figurativa ligure, grazie all’apporto dei pittori stranieri richiamati dalle ricche committenze di dogi, mercanti e finanzieri, assunse com’è noto una portata di carattere internazionale.

Tra i numerosi artisti giunti in città, notevole rilevanza ebbe la presenza nell’agosto del 1605 di Caravaggio in fuga da Roma, dove aveva aggredito il notaio Mariano Pasqualone. Nonostante la brevità del suo soggiorno, il suo passaggio esercitò un’influenza determinante sul contesto artistico locale: innanzitutto poiché diversi aristocratici genovesi, prima e dopo questo episodio, gli commissionarono uno o più dipinti (e numerose tracce di suoi capolavori trovano infatti riscontro nella ricca stagione collezionistica della città); in secondo luogo perché la sua pittura rappresentò
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