Il banchiere, il mercante e la maiolica italiana

Le vicende collezionistiche di Pierpont Morgan e Alexander Imbert nel primo Novecento

Piastrella con armi di papa Giulio II della Rovere, Faenza 1510 circa. Venduta da Imbert a Morgan nel 1908
Cristina Maritano |

Lucio Riccetti, medievista, dedito da qualche anno alla storia del collezionismo di maioliche italiane, ha raccolto e ampliato in questo volume le sue meticolose ricerche dedicate a due figure cardine in questo campo nella prima metà del Novecento: il magnate americano John Pierpoint Morgan (1837-1913) e l’antiquario francese, ma nato a Napoli e con galleria a Roma, Alexandre Imbert (1865-1943). Il libro ha alle spalle due mostre, tenutesi a Perugia e Orvieto, e il relativo catalogo (1909. Tra collezionismo e tutela. Connoisseur, antiquari e la ceramica medievale orvietana), oltre a contributi comparsi in riviste come «Faenza» e «Nuova Rivista Storica», e in atti di convegni.

Morgan e Imbert sono i protagonisti di una storia intrigante, in un contesto storico e culturale che Riccetti sa delineare con particolare vivacità, attingendo copiosamente a fonti letterarie come a inedite fonti d’archivio,
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