Eros e Pathos: Burri come Bosch

Otto «Plastiche» nello stand di Tornabuoni Art. Bruno Corà paragona queste opere, nate col fuoco e che scioccarono per la loro sconvolgente novità, a una «discesa agli inferi» ma anche ad antiche Sacre Deposizioni

Alberto Burri ritratto nel suo studio di Grottarossa nel 1962
Bruno Corà |  | Basilea

La partecipazione di Tornabuoni Art ad Art Basel (14-17 giugno) è nel segno di Alberto Burri: nello stand della galleria con sedi a Firenze, Milano, Forte dei Marmi, Londra, Parigi e Crans Montana, in Svizzera, saranno infatti presentate otto «Plastiche» del maestro di Città di Castello (1915-95) nei toni del nero, del rosso e trasparenti e databili al 1962-65, cui è dedicata la prima monografia mai dedicata a questa tipologia di lavori, a cura di Bruno Corà, con studi e materiali inediti. Si tratta del primo di quattro omaggi a Burri che Tornabuoni Art proporrà entro il prossimo giugno. Seguiranno infatti due grandi mostre nelle sedi di Londra e Parigi e un’ampia retrospettiva, coorganizzata dalla galleria e la Fondazione Burri, allestita alla Fondazione Cini di Venezia in occasione della 58ma Biennale di Venezia e accompagnata da un’altra inedita monografia.

Il brano che segue è tratto dal
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Bruno Corà