Una Biennale baltica ma plurale

A Riga, in Lettonia, l’esordio di una mostra attuale e permanente

Katrīna Neiburga, «Pickled long cucumbers», 2017, video. Courtesy l'artista
Liza Premiyak |  | Riga

La Biennale internazionale di arte contemporanea di Riga (Riboca), che coincide con il centesimo anniversario dei tre Paesi baltici, è il primo appuntamento internazionale di larga scala a svolgersi nella capitale lettone. Un terzo dei 104 artisti partecipanti alla rassegna, aperta dal 2 giugno al 28 ottobre, viene da Estonia, Lituania e Lettonia. Perciò la fondatrice di Riboca, Agniya Mirgorodskaya, spera che le celebrazioni per il centenario portino attenzione a nomi troppo spesso sottovalutati. Al tempo stesso, vuole evitare di ingabbiare artisti che vengono da regioni diverse in un’unica definizione. «Non voglio enfatizzare il concetto di “Baltico”, spiega la Mirgorodskaya. Proponendo artisti da questi tre Paesi in realtà voglio far capire quanto sono diversi».

Il titolo della biennale, «Everything Was Forever Until It Was No More», tratto da un libro del teorico russo Alexei Yurchak, è
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