La pioniera della performance art Marina Abramovic torna fino al 29 luglio nella Galerie Krinzinger, spazio espositivo che già l’aveva protagonista di diverse personali nel 1992, 2012 e ’18. In «Eyes Clothes», l’artista serba naturalizzata americana, presenta per la prima volta una selezione di opere dall’essenza multiforme tra disegno, video arte, fotografia e installazione.
I 300 metri quadrati della Galerie Krinzinger diventano così la «tela» perfetta per il dispiegarsi della visione di Abramovic. Sin dagli esordi della sua carriera negli anni ’70, la madrina dell’arte performativa si è distinta per la sua pratica volutamente provocatoria ed estrema, servendosi del proprio corpo (inteso sia soggetto agente sia come oggetto passivo) per analizzare lo spettro dei comportamenti umani toccando temi quali l’autocontrollo, la forza di volontà, il passare del tempo e la trasformazione emotiva e spirituale.
Facendo da ponte tra i capitoli della sua ricerca creativa, «Eyes Clothes» offre la possibilità di rispolverare alcune delle performance più influenti di Abramovic, tra cui «Rhythm 2» (1974-94), «Rhythm 4» (1974-94), «Rhythm 10» (1973-2014) e «Freeing the Voice» (1975-2014), attraverso fotografie risalenti al periodo in cui queste vennero concettualizzate e presentate in dialogo con opere inedite.