Quadri di Castelvecchio, aperto fascicolo d'indagine sul presidente ucraino Poroshenko per appropriazione indebita

Forse a fine dicembre la restituzione delle opere rubate nel museo scaligero un anno fa e tuttora a Kiev

Il presidente ucraino Poroshenko durante la conferenza stampa dello scorso maggio per il ritrovamento delle opere di Castelvecchio
Veronica Rodenigo |

Verona. Che il ritorno in Italia delle 17 opere trafugate oramai un anno fa dalle sale di Castelvecchio non rientrasse nelle priorità dell'agenda del Premier Matteo Renzi, in questo febbrile periodo di campagna referendaria, ci è apparso evidente. Che, di contro, l'intera vicenda risulti nel complesso anomala (quali impedimenti diplomatici possono giustificare il procastinarsi d'una restituzione a 8 mesi dal ritrovamento della refurtiva?) è fuor di dubbio.
Ora però che il tutto possa attribuirsi a un banale problema d'incrocio di date tra il premier italiano e il presidente ucraino Poroshenko per un festoso cerimoniale ci appare riduttivo. Perché da qualche giorno a questa parte, come diffuso anche dalle cronache locali e dalle pagine del «Fatto Quotidiano», è cominciata a circolare la notizia che ancora il 17 maggio il Pubblico Ministero scaligero Gennaro Ottaviano avrebbe inoltrato una rogatoria
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