Quel Circolo è l'unica «occupazione» di cui i militari sono capaci?

Cesare D'Onofrio |

Roma. Il fatto di cui sto per parlare è talmente noto a tutti che poche parole basteranno a riassumerlo: la Galleria Nazionale di Arte Antica, benché istituita nel 1883, non riesce ancora ad ottenere tutto per sé il Palazzo Barberini nel 1949 acquistato dallo Stato a tale scopo, in quanto buona parte del medesimo era già ed è rimasto occupato dall'ormai famoso «Circolo Ufficiali delle Forze armate d'Italia». Tanto facile è tale enunciato, tanto kafkianamente complesso è il groviglio delle motivazioni (non ho detto ragioni) che hanno finora permesso siffatta stortura.
Alle origini, nel 1949, il problema non esisteva, in quanto il binomio Galleria-Palazzo Barberini appariva risolto con l'acquisto di questo.
Il problema, invece, comincia da quando, per colpevole arrendevolezza dei Ministri della Pubblica Istruzione (poi Beni culturali) alle pressioni della Difesa si cominciò a credere che fosse
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