Olgiati donati e depositati

A Lugano due mecenati per il Masi e per il Lac

«Gli anni in tasca», 1999, di Vincenzo Cabiati
Ada Masoero |  | Lugano

Nel momento dell’avvicendamento alla direzione del Masi-Museo d’arte della Svizzera italiana fra Marco Franciolli, che lo ha inaugurato nel 2015, e Tobia Bezzola, direttore dallo scorso gennaio, la mostra «Noi e il Masi. Donazione di Giancarlo e Danna Olgiati» (sino al 29 luglio, a cura di Marco Franciolli) getta un ponte tra passato e futuro.

La donazione al Masi di 76 opere della ricchissima collezione Olgiati è, infatti, il frutto di vent’anni di collaborazione intensa tra la coppia di collezionisti e Marco Franciolli, sin dai tempi in cui dirigeva il Museo Cantonale di Lugano. Scaturita dal loro costante scambio d’idee, la scelta delle opere ha portato nel museo lavori capaci di dialogare al meglio con la collezione permanente, integrandone le lacune o arricchendone certe sezioni.

Quattro i nuclei in cui i lavori sono divisi. Otto sono di artisti internazionali (Christian Boltanski, Liu Ding,
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