I trecento anni della porcellana viennese

La manifattura determinante nel mutamento del gusto e degli standard estetici legati a questo richiestissimo bene di lusso

Un piatto con coperchio a forma di tartaruga, Vienna, 1730 ca, Manifattura di Claudius Innocentius du Paquier © Joe Coscia Jr./MAK
Elena Franzoia |  | Vienna

Nel maggio 1718 Claudius Innocentius du Paquier ottenne il privilegio imperiale per la produzione della porcellana. Nacque così la seconda manifattura più antica d’Europa dopo quella di Meissen, divenuta di proprietà della famiglia imperiale austriaca nel 1744 e chiusa nel 1864.

Dal 16 maggio al 23 settembre il Mak - Museo Austriaco delle Arti Applicate rende omaggio a questa lunga e innovativa attività con la mostra «300 anni della Manifattura viennese di porcellana», curata da Rainald Franz con la collaborazione di Michael Macek. Circa mille preziosi oggetti provenienti non solo dal Mak, ma anche da altre collezioni austriache e internazionali testimoniano la versatile produzione viennese, che comprendeva servizi da tavola e orologi, sculture e miniature, dipinti su porcellana e nature morte.

La manifattura di Vienna fu determinante nel mutamento del gusto e degli standard estetici legati a questo
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