Come si ricostruisce a Norcia

La sequenza fotografica mostra com'era la Chiesa di San Salvatore in Campi e com'è ora
Stefano Miliani |

Norcia (Pg). Ricostruire monumenti devastati dal terremoto si può. Servono tempestività, tempo, molta pazienza, cautele, pianificare, eppure risarcire le ferite è possibile, almeno quando le pietre sono state recuperate. Anche quelle affrescate. La Chiesa di San Salvatore in Campi, presso la frazione a una decina di minuti a nord di Norcia, verso Preci, può diventare un cosiddetto caso di studio.

Le drammatiche foto dei primi di novembre 2016 mostravano la violenza del disastro: dopo la scossa micidiale del 30 ottobre un cumulo di macerie superiori ai due metri e mezzo copriva la facciata, letteralmente annientata, e occupava quanto restava delle due navate. Era una scena disperante. Sembrava una sorte senza possibilità di appello. Invece, assicurano i tecnici, la chiesa potrà rinascere.

Iniziata la terza fase
L’edificio è diventato presto un cantiere-pilota dopo il sisma. La chiesa medioevale,
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