Ludwig Pollak, 25 volumi di diari

A 150 anni della nascita dell'archeologo praghese attivo a Roma e morto ad Auschwitz, un progetto di studio e valorizzazione dei suoi scritti

Lo studio di Ludwig Pollak nella sua casa museo in Palazzo Odescalchi a Roma
Federico Castelli Gattinara |  | Roma

C’erano Claudio Parisi Presicce per la Sovrintendenza capitolina e Roberta Ascarelli per l’Istituto Italiano di Studi Germanici a presentare al Museo Barracco il progetto congiunto di studio e valorizzazione dei diari di Ludwig Pollak, ebreo nato a Praga nel 1868, eccezionale figura di archeologo e storico dell’arte nella Roma a cavallo tra Otto e Novecento.

Si tratta di 25 volumi scritti a matita e a inchiostro quasi del tutto inediti, che sono stati urgentemente scansionati per metterne in salvo i testi, custoditi insieme alla sua biblioteca e archivio nella cosiddetta Farnesina dei Baullari, sede dal 1948 del Museo Barracco: una raffinatissima collezione che, dopo la morte nel 1914 del barone Giovanni Barracco, lo stesso Pollak diresse nei successivi tre decenni. Redatti nell’antica scrittura Kurrent, in disuso fin dall’immediato dopoguerra, da settembre è iniziata la trascrizione in tedesco
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