Lo stendardo sdoppiato

Dettaglio della pulitura nella «Resurrezione» di Tiziano. Foto Claudio Santangelo © Iscr-Mibact 2018
Stefano Miliani |  | Urbino

Al primo saggio di pulitura della Resurrezione la mano e il polso del braccio sinistro di Cristo levato verso il cielo svelano un incarnato chiaro a confronto di una pelle giallastra-marroncina. E così accade per il viso di un apostolo sulla destra dell’Ultima Cena.

Sono le due facce di un unico stendardo processionale che Tiziano dipinse a Venezia tra il 1542 e il 1544 per la Confraternita del Corpus Domini di Urbino su commissione dei Della Rovere. Probabilmente lo stendardo non andò mai in processione perché non mostra i segni di un’opera portata all’aperto.

Già nel 1545 infatti il pittore Pietro Viti separò le due facce trasferendole su due telai perché potessero essere esposte nella chiesa della Confraternita. Oggi sono conservate nella Galleria Nazionale delle Marche, ma attualmente si trovano nel Laboratorio Dipinti su tela dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro di
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