La vedova allegra

La strepitosa collezione di Heidi Horten

Una veduta di una delle case di Heidi Horton con alcune opere della sua vasta collezione © HEIDI HORTEN COLLECTION
Flavia Foradini |  | Vienna

Fu «The New York Times» a chiedersi per primo, nel numero del primo luglio 1996 chi mai potesse essere il misterioso acquirente che nelle aste di arte impressionista, moderna e contemporanea appena chiuse da Sotheby’s a Londra, aveva fatto shopping per quasi 22 milioni di dollari, aggiudicandosi dipinti di alto profilo di artisti come Renoir, Chagall, Klee, Miró, Dubuffet, Freud e Bacon. L’intento, suggeriva il Nyt, era «chiaramente quello di costruire una collezione».

L’anonimo compratore, che aveva dato mandato a Agnes Husslein-Arco, allora direttrice di Sotheby’s Austria, di acquistare via telefono, si era portato a casa, fra le altre opere, «Les Amoureux» (1916) di Chagall per 4,2 milioni di dollari; «Geschwister» (1930) di Paul Klee per 4,3 milioni di dollari, e poi «Girl in a White Dress» di Lucian Freud, «Study for a Female Figure» di Francis Bacon ed «E. N. Idol» di Georg
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