Voglio Tefaf intrisa di contemporaneità

Il nuovo chairman Nanne Dekking ritiene che la trasparenza debba guidare le fiere nel XXI secolo

Nanne Dekking, chairman della Tefaf Foundation
Melanie Gerlis |  | Maastricht

L’anno scorso l'annuncio della nomina di Nanne Dekking a presidente della Tefaf Foundation non ha suscitato molto clamore. Ma tra le pieghe dell’incarico a questo manager newyorkese di origini olandesi, già negli organici di Sotheby’s e di Wildenstein & Co, potrebbe nascondersi una decisione ardita. Dekking illustra la sua visione per Tefaf e il cammino che intende intraprendere con la sua azienda basata sulla tecnologia blockchain, Artory, per portare trasparenza nel mercato.

Il suo predecessore a Tefaf, Willem van Roijen, l’ha descritta come un «sostenitore del cambiamento». Che cosa intendeva?

Cito spesso una frase da Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: «Se tutto deve rimanere com’è, è necessario che tutto cambi». Credo fermamente nelle fiere d’arte, sono il solo mezzo a disposizione dei mercanti per riprodurre la tesa atmosfera di un’asta che spinge i compratori a prendere
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