Dürer più moderno di Leonardo

A Palazzo Reale di Milano Bernard Aikema illustra un Rinascimento nato tra il Sud della Germania e la Pianura Padana

«Gesù fra i dottori» (1506) di Albrecht Dürer, Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza. © 2018. Museo Thyssen-Bornemisza/Scala, Firenze
Ada Masoero |  | Milano

È una storia più che mai attuale, sebbene si svolga oltre 500 anni fa, quella narrata dalla mostra «Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia», aperta nel Palazzo Reale a Milano dal 21 febbraio al 24 giugno. 

Curata da Bernard Aikema (ordinario di Storia dell’Arte Moderna all’Università di Verona, cui in Italia si deve, tra le altre, la rassegna di Palazzo Grassi «Il Rinascimento a Venezia», 1999) con Andrew J. Martin, la mostra milanese, prodotta da Palazzo Reale e 24 Ore Cultura, è significativa tanto per l’impianto scientifico quanto per l’importanza di ciò che espone. Conta circa 130 opere, in massima parte di Albrecht Dürer (una dozzina i dipinti del suo non vasto catalogo pittorico, e molti i disegni e le incisioni, dall’Albertina di Vienna, dal British Museum di Londra e dalla Gemäldegalerie di Berlino) ma anche di altri maestri tedeschi e italiani del tempo. Tra gli altri,
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