La macchina dei sogni e gli oggetti parlanti

All'HangarBicocca una personale della praghese Eva Kot’átková

Una veduta dell’installazione di di Eva Kot'átková «A Storyteller’s Inadequacy. Speech organ of Anna, a girl who pronounces words from the middle» (2013) al Modern Art Oxford, 2013
Federico Florian |  | Milano

«The Dream Machine is Asleep», titolo della personale di Eva Kot'átková (Praga, 1982) aperta a Milano presso l’HangarBicocca dal 15 febbraio al 22 luglio, allude a un mondo onirico e surreale, a una «macchina dei sogni» per l’appunto, il cui funzionamento, tuttavia, sembrerebbe essersi momentaneamente inceppato.

L’uomo contemporaneo, secondo l’autrice, annichilito dallo stress e dal turbinio della vita moderna, ha perduto la capacità di sognare. È per questo che a Milano l’artista offre agli spettatori una «cura» per riacquisire le proprie capacità immaginative. E lo fa a partire da un nuovo lavoro, fulcro della mostra: una grande macchina dei sogni che ha l’aspetto di un letto alto 10 metri, su cui le persone possono sostare e consultare l’«archivio dei sogni» creato da bambini e ragazzi (i quali posseggono uno spazio in mostra, il cosiddetto «Children
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Federico Florian