Dietrofront sul «Bando periferie»

Il Governo gialloverde ha stoppato il decreto dei precedenti governi Renzi-Gentiloni

Le ex Officine Meccaniche Reggiane a Reggio Emilia
Federico Castelli Gattinara |  | Roma

Tutti sconcertati e l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) sul piede di guerra quando, con il decreto Milleproroghe convertito in legge il 20 settembre, il Governo gialloverde ha stoppato il decreto periferie dei precedenti governi Renzi-Gentiloni: 2,1 i miliardi di euro e 120 progetti presentati da Comuni e Città metropolitane, le prime 24 convenzioni firmate a marzo 2017 (500mila euro) salvate, le altre 96 firmate a fine 2017 (altri 1,6 milioni) congelate fino al 2020. «Il Bando periferie è stato il cardine attorno a cui enti, istituzioni, associazioni, ordini professionali, università, imprenditori, giovani e volontari hanno ripensato intere aree abbandonate delle città: interventi di sicurezza sociale, di recupero urbanistico, architettonico, di interconnessione modale, mobilità dolce e servizi sharing», si legge sul sito dell’Anci, che conta la sospensione per un totale di 1.625
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