Quest’Italia che non vuole più progettare
Mario Cucinella: «Non ho mai sentito un presidente del Consiglio dei Ministri parlare di architettura»
Di fronte alla tragedia del crollo del ponte Morandi a Genova è necessario capire che il tempo è importante. E che ne servirà molto. Ciò che invece è emerso finora da parte di una politica allo sbaraglio è una fretta ingiustificata, potenzialmente pericolosa, frutto delle urgenze della stessa politica, della propaganda e della ricerca del consenso, e non invece funzionale a raggiungere l’obiettivo migliore e più utile. Una fretta che non è certo un buon servizio né ai cittadini né all’architettura, e quindi neanche al futuro nuovo ponte. Come spesso accade nel nostro Paese, ministri e amministratori si sono affannati a trovare la soluzione più rapida, quando invece sarebbe sempre opportuno attivare riflessioni serie, mettendo attorno a un tavolo persone competenti che possano fornire indicazioni in merito a modalità, strumenti e obiettivi.
Un tavolo di discussione che, in questo caso
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