Come e dove compreranno i collezionisti del futuro

Il mercato online è ormai maturo, il target delle vendite è over 45

Riccardo Deni |

Era il 1964 e un collezionista scrisse a Lucio Fontana che oltre all’assoluto rispetto delle misure finali dell’opera, che avrebbe dovuto entrare in una nicchia del muro della propria sala da pranzo (cosa di cui non avrebbe mai dubitato), avrebbe anche voluto passare dal suo studio di corso Monforte 23 per vedere l’opera. Per uno degli artisti più concettuali del Novecento poteva anche essere sufficiente la misura della tela. Eppure no: oltre all’amore per quel momento del tutto unico, un’epifania, che deve provare il collezionista nell’entrare in unione con l’atto creativo, c’era anche quel desiderio tattile, visivo, persino olfattivo, che si genera nello stare davanti a un lavoro che è in procinto di entrare nella tua vita, sconvolgendo, almeno un poco, la tua percezione dell’universo.

Se tutto questo era vero negli anni Sessanta, oggi lo sembra un po’ meno. Oggi c’è Instagram.
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