Per Carrà una bioretrospettiva

La sua «vita appassionata» guida l’allestimento della mostra a Palazzo Reale

Carlo Carrà, «Vele nel porto», 1923, Firenze, Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi
Ada Masoero |  | Milano

Palazzo Reale ospita un omaggio a Carlo Carrà (1881-1966), che se era alessandrino di nascita, fu milanese per scelta di vita. «Fu un amore ricambiato quello tra Carrà e Milano, commenta Maria Cristina Bandera, curatrice con Luca Carrà della mostra aperta dal 4 ottobre al 3 febbraio. La Pinacoteca di Brera gli dedicò, infatti, un omaggio nel 1942, in piena guerra, e a Palazzo Reale si tennero due sue mostre: una, lui vivente, nel 1962; l’altra, ormai trentuno anni fa, nel 1987».

Maria Cristina Bandera è direttrice scientifica della Fondazione Roberto Longhi di Firenze, mentre Luca Carrà, fotografo e nipote del pittore, è il responsabile dell’Archivio intitolato a quest’ultimo: i curatori hanno riunito in questa monografica (prodotta da Milano-Cultura, Palazzo Reale e Civita, con catalogo Marsilio) 130 opere, con quasi tutti i dipinti più importanti, oltre ad alcuni ritrovamenti. E li hanno
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