SPECIALE BIENNALE DI VENEZIA. Vip e vamp, squali e pesce spada
Di sera, chiusi i padiglioni, si aprivano i palazzi in un impegnativo turbinio di feste, cene e danze. Alcune davvero memorabili
La Biennale di giorno è il luogo degli artisti, di sera Venezia è la citta di gallerie e fondazioni che festeggiano la loro partecipazione a supporto dei primi, sponsorizzando cene e feste in palazzi prestigiosi fino ai più tradizionali bacari, secondo la potenza di sfondamento (leggi economica) di ciascuno. Calcolando i 120 artisti della mostra principale più le ottantasei partecipazioni nazionali, il numero delle feste che si svolge ogni sera per le cinque sere di questa intensissima settimana è strabiliante e più impegnativo della Biennale stessa.
Lunedì ha aperto le danze Hauser & Wirth a Palazzo Barbaro, opulenza veneziana del 1465, installando un’opera milionaria in ogni stanza, accompagnata da un esperto a disposizione degli affluenti collezionisti in vena di shopping, il tutto seguito da una cena alle Gallerie dell'Accademia.
Martedì era chiaro il vero dramma di questa biennale: troppi pochi
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