Colosseo, si riparte da zero

Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso di una società esclusa dalla gara per i servizi aggiuntivi. Bando da rifare

La gara Consip dello scorso febbraio bandiva i servizi di biglietteria e vigilanza dei siti archeologici di Colosseo, Foro Romano-Palatino e Domus Aurea
Federico Castelli Gattinara |

Roma. Il Consiglio di Stato ha ribaltato per l’ennesima volta una sentenza del Tar dello scorso luglio accogliendo il ricorso della società D’Uva srl contro la gara Consip dello scorso febbraio per i servizi di biglietteria e vigilanza dei siti archeologici di Colosseo, Foro Romano-Palatino e Domus Aurea: due lotti della durata di quattro anni e di 45 milioni di euro complessivi, suddivisi in 33 milioni per la biglietteria e 12 per la vigilanza.

Per la V Sezione del più alto organo della magistratura amministrativa è vero quanto sostenuto dalla società D’Uva, e cioè che la gara univa ai servizi meramente accessori e strumentali di biglietteria e vigilanza, affidabili tramite appalto, altri che rientrerebbero nei servizi aggiuntivi stabiliti dall’articolo 117 del Codice dei Beni culturali, affidabili solo tramite concessione.

Si tratterebbe in particolare dei servizi di «fornitura, noleggio e
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