Tra Einstein e Duchamp tutto è relativo

Arte, scienza e cosmonautica al MaXXI

Una veduta della mostra al MaXXI: «Curvare Spazio Tempo», foto Cecilia Fiorenza
Federico Castelli Gattinara |  | Roma

Roma. È un’inedita collaborazione quella che ha unito il MaXXI, l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) nell’ideazione e realizzazione della mostra «Gravity. Immaginare l’universo dopo Einstein» (catalogo Corraini). «Dopo Einstein», cioè dopo il 1915, quando la sua relatività generale, inizialmente accolta con scetticismo, scardinerà la visione dell’Universo attraverso il concetto di spazio-tempo, spiegandone la struttura tetradimensionale: le tre dimensioni spaziali più quella temporale. Ed è la sua previsione teorica delle onde gravitazionali che porterà un secolo dopo all’assegnazione, lo scorso ottobre, del Nobel per la Fisica a Barish, Thorne e Weiss, per il loro ruolo nella scoperta di queste onde.

La rivoluzione del  fisico tedesco aprì anche nuovi immaginari artistici che oggi, accostati ai progressi scientifici, rivelano
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Federico Castelli Gattinara