Il cappotto di Ulisse

A Palazzo Poli tre cicli di opere grafiche di Jannis Kounellis

Un’opera della serie «Senza titolo» (2014) di Jannis Kounellis esposta a Palazzo Poli
Franco Fanelli |  | Roma

La forma, l’informe e l’accidentalità della macchia hanno accompagnato Jannis Kounellis, scomparso lo scorso febbraio a 79 anni, nell’ultimo tratto del suo viaggio. Nella macchia, insieme atto pittorico ed evento fenomenico, l’artista individuava la profondità, la sua progressiva discesa alle radici (la storia, il mito, l’archetipo) della cultura e dell’arte occidentali. Macchie come «Impronte» nere, quelle che danno il titolo a una mostra in corso sino al 7 gennaio, si susseguono in una processione di dodici opere grafiche all’Istituto Centrale per la Grafica nelle sale di Palazzo Poli. Costituiscono, nel loro insieme, una delle ultime opere di Kounellis. Di nuovo, questa volta nelle misure standard delle lamiere di zinco, aveva concepito un «letto» a misura d’uomo (come nelle grandi piastre putrellate delle sue opere più note), che accolgono l’impronta (caldo incavo, ma anche
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