Incantesimi scaligeri

Luca Scarlini |

Il costume è l’anima del personaggio: la scuola filologica italiana nel melodramma e nel teatro inaugurata da Caramba, e portata al massimo vertice da Gino Carlo Sensani, e poi nella temperie del mondo viscontiano, da Lila De Nobili e Piero Tosi, ha puntato al massimo sulla riscoperta di fogge e forme. Negli stessi tempi, il mondo mirabile e coloratissimo dei Balletti Russi preferiva invece l’invenzione degli artisti, l’accostamento stridente tra mondi lontani, la contaminazione di immaginari, come ha riassunto meravigliosamente la recente mostra sulla picassiana «Parade» al Museo di Capodimonte a Napoli. Entrambe le linee sono testimoniate, con la massima abbondanza nel patrimonio del Teatro alla Scala.
In occasione della mostra «Incantesimi», a Palazzo Reale a Milano fino al 28 gennaio, giunge il bel libro omonimo di Vittoria Crespi Morbio, storica del costume e della scena. In copertina stanno
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata La copertina del volume
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