Le città di Mao a Lugano

Alla galleria [dip] la Cina che cambia fotografata da Wang Tong

 Wang Tong, Xinle Hebei, della serie «Forging Cities», 06.2011
Ada Masoero |

Lugano (Svizzera). Per la sua seconda mostra (quella inaugurale, nell’ottobre scorso, era di Melik Ohanian), il nuovo spazio culturale [dip] contemporary art ha scelto l’artista Wang Tong (Cina 1967),  caporedattore per la fotografia della rivista «Chinese National Geography», qui per la prima volta in Europa. In «Traces of Time» (fino al 5 marzo), Wang Tong presenta due progetti degli ultimi decenni, nei quali esplora le radicali trasformazioni della Cina: uno, tuttora in corso, s’intitola «Forging Cities» e documenta le città cinesi in tumultuosa espansione, nei loro luoghi iconici ma anche in angoli banali, anonimi, in una prospettiva di costante non finito.
L’altro, «Mao on the wall» è stato avviato negli anni Novanta, per documentare il culto diffuso del «Grande timoniere», testimoniato da innumerevoli omaggi murali, spesso ormai distrutti o perduti.

© Riproduzione riservata Wang Tong, Mao on the Wall, Menjin County, Henan Province, 12.1996 Wang Tong, Mao on the Wall, Lushan County, Henan Province, 03.1997 Wang Tong,  Suzhou Jiangsu, della serie «Forging Cities», 02.2014
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