Parigi, Fieret il sovversivo

A Le Bal un'importante monografica (che arriverà in Italia) sul fotografo e poeta olandese

Un fotogramma dal film «Gerard Fieret, fotograaf», 1971  © Jacques Meijer
Chiara Coronelli |

Parigi. «Un concentrato di passione e di tremenda qualità», così sono descritte le sue fotografie. Gerard P. Fieret nasce a L’Aja nel 1924 e dopo un’infanzia segnata da abbandoni e abusi, e trascorsa in orfanatrofio, all’età di quattordici anni entra all'Accademia reale per seguire i corsi di disegno, fotografia e pittura. Nel 1954 pubblica per la prima volta i suoi versi, per poi concentrarsi sulla fotografia, arrivando a realizzare migliaia di scatti tra gli anni Sessanta e gli Ottanta. Gli ultimi decenni della sua vita, che si conclude nel 2009, li passa vivendo da clochard in una casa che condivide con i piccioni, e altri animali, in un disordine senza redenzione, «sono disperato, intrappolato in questo caos e in questa decadenza».

Oggetto di film e cortometraggi, oltre che di pubblicazioni, l’artista, poeta e fotografo olandese è ora oggetto di un’importante mostra monografica
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© Riproduzione riservata © Gerard P. Fieret, c. 1965-1975. Gemeentemuseum Den Haag, Courtesy Estate of Gerard Petrus Fieret © Gerard P. Fieret, c.1965-1975. Gemeentemuseum Den Haag, Courtesy Estate of Gerard Petrus Fieret © Gerard P. Fieret, c.1965-1975. Gemeentemuseum Den Haag, Courtesy Estate of Gerard Petrus Fieret
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