Palermo, il Centro per il Restauro e il Centro del Catalogo di nuovo a rischio cancellazione

Guido Meli
Silvia Mazza |

Palermo. Ci risiamo. In Sicilia si sta tentando di nuovo di cancellare il Centro per il Restauro (Crpr) e il Centro del Catalogo (Cricd), istituti omologhi di quelli Mibact. Il 30 marzo in commissione Bilancio dell’Ars è passata la soppressione, stralciata nella Legge di Stabilità dello scorso anno, che dovrà essere discussa la settimana prossima in aula per la manovra aggiuntiva, cosiddetta «mini finanziaria» (art. 7, c. 3). Con successivo decreto si dovrà, quindi, stabilire le modalità con cui le attività dei due centri, istituti con legge regionale 80/ 1977 e dotati di autonomia finanziaria (ben prima, tra l’atro, di quelli statali), «rientrano nelle competenze amministrative del Dipartimento BBCC» (art. 4). Il che già lascia non poche perplessità, trattandosi di organismi tecnico-scientifici, dotati di laboratori, che s’intende far afferire a una struttura, il Dipartimento,
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© Riproduzione riservata Particolare del restauro dei mosaici della Villa romana del Casale.
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