Spoleto ritrova la biblioteca Carandente

A Palazzo Collicola apre al pubblico la struttura: trentamila volumi d’arte moderna e contemporanea, carteggi con artisti come Alexander Calder e documenti che il critico donò alla città

La biblioteca Carandente
Stefano Miliani |

Spoleto (Perugia). Il critico d’arte Giovanni Carandente, napoletano del 1920 morto a Roma nel 2009, ebbe un legame particolarmente fecondo con Spoleto, con il suo Festival dei Due Mondi e con l’intera cittadina. Durò mezzo secolo. La gigantesca scultura di Alexander Calder davanti alla stazione ferroviaria è merito della sua azione di critico militante, per ricordare come abbia lavorato pensando anche a lasciare un terreno coltivabile alla cultura, non solo su mostre passeggere. È dunque un bell’avvenimento l’apertura, anzi a essere esatti la riapertura, a Palazzo Collicola – Arti visive diretto da Gianluca Marziani della Biblioteca Carandente da sabato 17 dicembre: raccoglie oltre trentamila volumi d’arte, perlopiù moderna e contemporanea, di archeologia, poesia visiva e discipline affini. Per il Comune implica anche superare i timori da terremoto per di più in un edificio che ha visto
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