Al Salone di Firenze i restauratori presentano il loro «Manifesto» in 23 punti

Restauratori dell'Opd al lavoro
Edek Osser |

Firenze. Il mondo dei restauratori è da troppo tempo ai margini del dibattito sul sistema di tutela. L’«Elenco» dei «Restauratori di Beni Culturali», che comprenderà l’élite del restauro, punto di riferimento obbligato per ogni intervento sulle opere d’arte, previsto dal Codice dei Beni culturali del 2004, dopo 12 anni non esiste ancora.
Occasione per dibattere dell’intero problema sarà il V Salone del Restauro di Firenze. L’11 novembre verrà presentato il «Manifesto del Restauro Italiano» (che qui alleghiamo)  un importante documento frutto di un lungo lavoro elaborato da un ampio gruppo di specialisti del settore e firmato dall’associazione Restauratori senza frontiere. A parlarne al Salone saranno il presidente dell’associazione, Paolo Pastorello, Marisa Laurenzi Tabasso, che guida il comitato scientifico e Giorgio Bonsanti, membro dello stesso comitato.  
Il Manifesto vuol dare
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

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