Terremoto, almeno cinquemila edifici storici colpiti. Manca il personale dei beni culturali

Decine di migliaia le opere mobili danneggiate. È urgente censire: già ci sono funzionari volontari da altre soprintendenze, ma non bastano

Un cumulo di macerie: la chiesa di Santa Maria in Pantano, IX secolo, a Montegallo (Ascoli Piceno). Foto da Twitter
Stefano Miliani |

Matelica (Mc). Un disastro. Cinquemila almeno i monumenti, le chiese, i musei, i campanili, in breve gli edifici storici sfregiati se non distrutti dopo la violenta scossa del terremoto di domenica mattina, 30 ottobre, di magnitudo 6.5, che ha devastato Umbria e Marche. E saranno diverse decine di migliaia le cosiddette opere mobili colpite, soprattutto nelle chiese, tra suppellettili e alto artigianato. Sono le prime stime.
La basilica medievale di San Benedetto a Norcia distrutta, con la facciata rimasta in piedi nel vuoto, è il simbolo di una devastazione alle persone e all’arte di cui al momento, nella mattinata di lunedì 31, si può avere un’idea ma non contezza precisa: molti borghi sono «zona rossa» e pertanto inaccessibili ai tecnici. A Matelica, nel maceratese, sono almeno quindici le chiese colpite. Il sindaco e storico dell’arte Alessandro Delpriori ha potuto vederne un paio. Deve
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