Il Mibact organizza una conferenza per affrontare i tanti problemi dei 51 siti italiani patrimonio dell'Umanità

Verrà creato un Osservatorio per conoscere, controllare e gestire con più efficacia i nostri tesori d’arte e cultura. Intanto se ne parla a Ravello

Tra i 51 siti italiani inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale figurano anche interi centri storici, come quello di Firenze (entrato nella Lista nel 1982)
Edek Osser |

Ravello (Salerno). Si è aperto a Ravello e si concluderà domani 22 ottobre un incontro organizzato dall’Ufficio Unesco del Segretariato Generale del Ministero Beni culturali diretto da Maria Grazia Bellisario, sui Siti del Patrimonio Unesco nelle Regioni Campania, Lombardia, Piemonte e Toscana. Si tratta di regioni con numerose eccellenze culturali che fanno parte della lista Unesco e hanno già avviato da tempo esperienze di gestione coordinata del proprio patrimonio a scala territoriale e multidisciplinare. L’incontro, che si tiene nell’ambito di Ravello Lab 2016, avviene in preparazione della «VII Conferenza dei Siti italiani iscritti nella lista del Patrimonio mondiale Unesco».
Quello di Ravello è il secondo organizzato dal Mibact dopo quello del 30 settembre scorso a Mantova, nel quale si era discusso delle «soluzioni adottate e le sperimentazioni in corso per fronteggiare le dinamiche
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