Quando in Iran ci è andato Franceschini, altro che scatoloni
Roma. Chissà se al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, il riformatore dei musei statali alle prese con una figuraccia internazionale perché qualcuno, a insaputa sua e del premier Matteo Renzi, ha pensato bene d’impacchettare i nudi dei Musei Capitolini per non turbare la visita del presidente iraniano Hassan Rohani, siano tornate in mente le immagini di quando era stato lui a essere accolto in Iran il 29 settembre scorso.
Al Museo archeologico nazionale, all'inaugurazione della prima mostra di arte greco-romana mai tenutasi nel Paese asiatico, coorganizzata con Fondazione Prada, Musei Vaticani e Musei Capitolini, in occasione del rientro della «Penelope» di Persepoli, insieme alle tre copie dai Musei Vaticani e Capitolini, in prestito alla mostra milanese curata dal Salvatore Settis, quella sera, altro che scatoloni della censura, il ministro italiano ha potuto apprezzare pure la
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