Una Tac per i calchi dei pompeiani

I calchi del maialino e del cane
Carlo Avvisati |

Pompei (Napoli). Una Tac (Tomografia assiale computerizzata) per i calchi dei pompeiani uccisi dall’eruzione il 24 agosto del 79 d.C.
Le prime cinque delle 86 forme umane (di recente restaurate) ricavate facendo colare gesso liquido negli spazi lasciati tra i lapilli e la cenere dalla decomposizione dei corpi, sono entrate ieri nel tubo radiogeno allestito all’interno degli scavi, in un capannone posto di fianco all’Anfiteatro, per una analisi tomografica finalizzata a indagare gli scheletri, la loro età e le patologie di cui soffrivano in antico.

L’apparecchiatura, una Tac multistrato in grado di effettuare scansioni volumetriche total body in soli 100 secondi, è stata messa gratuitamente a disposizione della Soprintendenza archeologica speciale di Pompei dalla Philips Spa Healthcare.
Il sistema di postelaborazione dei dati, attraverso software specifici, servirà poi a
ricostruire in 3D
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata Da sinistra il soprintendente Massimo Osanna, Stefano Vanacore, responsabile del laboratorio di restauro di Pompei, l'odontoiatra Elisa Vanacore e il radiologo Giovanni Babino Il calco di un fanciullo L'apparecchiatura di ultima generazione è stata messa gratuitamente a disposizione della Soprintendenza archeologica speciale di Pompei dalla Philips Spa Healthcare Il calco di un adulto morto a Pompei nell'eruzione del Vesuvio del 24 agosto del 79 d.C.
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