Tillmans, la fotografia è vulnerabile

Wolfgang Tillmans, Young Man, Jeddah (B) (2012)
Chiara Coronelli |

Göteborg (Svezia). Nel 2000 vinceva il Turner Price, primo fotografo ad aggiudicarselo. Quindici anni dopo, Wolfgang Tillmans si porta a casa l’Hasselblad Award in Photographyche, dopo l’annuncio dell’assegnazione lo scorso marzo, gli è stato consegnato la sera del 30 novembre al Gothenburg Museum of Art. Come ad ogni vincitore, la Fondazione svedese dedica una grande personale, ospitata negli spazi dell’Hasselblad Center (fino al 14 febbraio). Secondo le curatrici Dragana Vujanovic e Louise Wolthers, «Tillmans prosegue e sviluppa la tradizione della fotografia socialmente impegnata, cosa che caratterizza molti dei precedenti vincitori. Ciò che rende unico il suo lavoro è il riferimento alle realtà e alle prospettive di un mondo osservato in ogni cosa, dalla più semplice, come i fatti di ogni giorno, ai drammatici cambiamenti su scala globale». Unico è anche l’allestimento delle sue
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© Riproduzione riservata Wolfgang Tillmans, Arms and legs, 2014 Wolfgang Tillmans, still life, Calle Real II, 2014 Wolfgang Tillmans, Iguazu, 2010. Foto (C) Wolfgang Tillmans Wolfgang Tillmans, Truth study, 2007
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