Artissima, il mercato è uscito dalla depressione

Artissima 2015, Oval ©Perottino-Alfero
Jenny Dogliani |

Torino. La 22ma edizione di Artissima, svoltasi all’Oval Lingotto dal 6 all’8 novembre, si chiude con 52mila visitatori (2mila in più rispetto al 2014), un buon numero di vendite nella fascia media e alcuni affari anche nella fascia medio alta. Rispetto alla scorsa edizione le opere proposte sono più costose, superando anche i 300mila euro.
È soddisfatta del venduto Isabella Bortolozzi dell’omonima galleria berlinese che si è aggiudicata il premio Reda (andato ai giovani fotografi americani Calla Henkel & Max Pitegoff) e il premio Fondazione Ettore Fico (vinto dalla giovane tedesca Anne Imhof con «Untitled 2»). Nel suo stand i prezzi andavano da 2mila euro fino a 260mila euro per un Oscar Murillo rimasto invenduto. A vendere lavori importanti, in particolare a collezionisti stranieri, è stato Antonio Tucci Russo (Tucci Russo, Torre Pellice, To), che proponeva Giuseppe Penone, Paolo Mussat Sartor, Tony Cragg, Gianni Caravaggio, Mario Airò e Richard Long, da 10mila a qualche centinaio di migliaia di euro. Positivo il commento di Paola Potena (Lia Rumma, Milano, Napoli) che spiega: «Il mercato italiano è meno depresso e c’è sempre un pubblico straniero pronto a comprare», tra le proposte William Kentridge, Joseph Kosuth, Thomas Ruff, Ettore Spalletti, Vanessa Beecroft, Marina Abramovic, Marzia Migliora e Michele Guido, con prezzi dai 3.500 ai 16mila euro per i più giovani, fino a 180mila euro per i più consolidati. Sorride anche Primo Marella, che mancava alla fiera da qualche edizione e ha superato le proprie aspettative: «Ero un po’ preoccupato per la situazione generale, non abbiamo venduto opere costose, ma almeno cinque lavori dai 3mila ai 20mila euro», tra gli artisti: Jeremy Sharma, Nguyen Thai Tuan e Li Wei. Il premio Illy Present Future è andato ad Alina Chaiderov della galleria Antoine Levis di Parigi, mentre il Premio Sardi per l’Arte Back to the Future è andato alle gallerie Ellen De Bruijne di Amsterdam e Dan Gunn di Berlino, che presentavano i lavori di Michael Smith (Chicago, 1951), nella stessa sezione c’era anche Mirko Mayer dell’omonima galleria di Colonia, con fotografie di Clegg&Guttmann da 7mila e 50mila euro vendute in buona parte. Qualche difficoltà in più per la Galleria Zero di Milano, che ha scelto opere recenti e poco conosciute di Vincenzo Agnetti da 20mila a 30mila euro. Il premio Promos Scalo Milano New Entries è stato vinto dalla galleria Laurent Mueller di Parigi, con Elvire Bonduelle. Prix K-Way® Per4m è andato infine alla francese Julien Bismuth della Galerie Emanuel Layr di Vienna e al danese Christian Falsnaes della PSM Gallery di Berlino.

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