L’utopia di Adriano Olivetti a Ivrea

Un osservatore privilegiato, Francesco Bandarin (Unesco), scruta il Patrimonio mondiale

Ivrea, Talponia di Gabetti e Isola
Francesco Bandarin |  | Ivrea

L’iscrizione, nel luglio di quest’anno, del sito Ivrea, Città industriale del XX secolo nella lista Unesco del Patrimonio Mondiale corona, con un riconoscimento internazionale, il grande progetto industriale, sociale, urbanistico e architettonico promosso da Adriano Olivetti (1901-60). Ivrea è forse la più significativa tra tutte le «utopie» industriali del Novecento, e come tale si misura con i modelli proposti per lo sviluppo industriale in America e in Europa nel corso degli ultimi due secoli.

È l’America che segna l’avvio della grande saga degli Olivetti: Camillo Olivetti (1868-1943), padre di Adriano, vi si reca nel 1893 (assieme al suo maestro Galileo Ferraris) per visitare la grande Esposizione Mondiale Colombiana di Chicago, che presenta le novità tecnologiche alla base del progresso industriale americano. Al ritorno, fonda una società industriale per la produzione di strumenti
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