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I marmi in trompe l’œil di Fabio Viale

«La Suprema» (2018) di Fabio Viale
Guglielmo Gigliotti |  | Monaco

Dal 12 luglio al 30 settembre, dodici sculture in marmo di Fabio Viale (Cuneo, 1975) sono esposte al Glyptothek Museum, in un dialogo tra antico e contemporaneo. Dedicato alla plastica greca e romana (con capolavori dal VI secolo a.C. al IV d.C.), il museo, fatto erigere in stile neoclassico tra il 1816 e il 1830 dal re Ludovico I di Baviera per la sua ricca collezione d’arte antica, vede quindi le sue opere di marmo confrontarsi con «sorelle» di identico materiale, ma del tutto difformi per concezione.

«Stargate» (2017), per esempio, è alta due metri come una Venere in marmo pario, ma rappresenta, in marmo screziato, due cassette della frutta, di quelle che conosciamo in plastica. «La Suprema» del 2018, è costituita sempre da due sovradimensionate cassette della frutta, ma questa volta nel tipo in legno. Il titolo è parte del gioco iperrealistico, essendo il nome di un’azienda ortofrutticola
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